Il Mar Mediterraneo, mare nell' Oceano Atlantico
L'Oceano Atlantico non è come gli altri Oceani: vogliamo dire che non fa corpo
unico; ma si suddivide in bacini secondari a volte distintamente separati,
anche dal punto di vista delle caratteristiche fisiche, dal bacino principale.
Per fare un esempio: il Mar Mediterraneo.
La soglia di Gibilterra, come tutti sanno, mette in comunicazione l'Atlantico
con le acque calde del Mediterraneo. Si tratta di una comunicazione
superficiale: poichè l'Atlantico resta freddo, e il Mediterraneo resta sempre
Mediterraneo: cioè mare caldo.
La corrente superficiale che dall' Atlantico, attraverso lo stretto di
Gibilterra, penetra nel Mediterraneo, è senz'altro più fredda; ha tuttavia una
salinità nettamente più bassa, tanto che le acque atlantiche risultano più
leggere. Della corrente superficiale che si origina allo stretto di Gibilterra
un ramo meridionale prende a destra, costeggia l'Algeria e la Tunisia fino a
Capo Bon; quindi oltrepassa la sella del
Canale di Sicilia
e si immette nel
Mediterraneo orientale, penetra nell'Egeo dal lato est per ridiscenderne
attraverso le coste occidentali dopo aver avuto rapporti con la circolazione
superficiale del Mar Nero.
Il tributo d'acqua che l'Atlantico fornisce al Mediterraneo è favorito dalla
forte evaporazione operante nel Mediterraneo: è stato calcolato dagli
specialisti che, a causa dell'evaporazione, le acque del Mediterraneo si
abbasserebbero di oltre 1 metro all'anno di media, se non intervenissero
quelle dell'Atlantico. Certo, la piovosità e gli apporti fluviali portano il
loro contributo, ma da soli non riuscirebbero a compensare questa perdita
d'acqua, dato che - sempre stando ai rapporti degli specialisti - queste «
entrate» dal cielo e dai fiumi ammonterebbero in tutto a circa 50 centimetri
in un anno. Morale: il livellamento viene fatto automaticamente dal flusso
delle acque dell'Atlantico.
Due parole sulle maree: le maree nel Mediterraneo e nei mari a esso congiunti
non sono mai eccezionali, vogliamo dire che in genere sono abbastanza ridotte.
Le maree più ampie si rilevano nel golfo di Trieste e nel golfo di Gabes
(confine tra Tunisia e Libia) dove arrivano sì e no a due metri. In quanto al
ritmo: prevalentemente semi diurno.
Mediterraneo: i Romani lo chiamavano « Mare nostrum». Nostrum, e a ragione:
noi dovremmo dire di più. Dovremmo dire: mare della civiltà, anzi delle
civiltà. Culla.
Le scintille del pensiero sono esplose su tutti i punti del globo, dalla
Cordigliera delle Ande, al Tibet, alle isole misteriose del Pacifico: civiltà
remote, sommerse dal tempo, e forse dalle acque, hanno avuto splendori e
trionfi ... Ma non hanno avuto un domani. Civiltà che si sono perdute nello
spazio. È in un mare chiuso - dice Teilhard de Chardin - che la civiltà doveva
esplodere secondo una meccanica fatale: quella del confronto di tante
intuizioni e culture tutte affacciate sullo stesso bacino. E dunque per un
capriccio geografico che la civiltà, e con la civiltà le grandi rivelazioni
della divinità e della bellezza, ha avuto la sua esplosione nel Mediterraneo.
Qui, infatti, di fronte alle acque azzurre di questo mare, è apparsa la verità
religiosa degli ebrei, il senso della forma e della bellezza ellenica, il
senso del diritto dei Romani, il senso dell'organizzazione dei Germani, la
dolcezza del CristianeSImo.
Ricordiamo i bacini in cui si divide il Mediterraneo: Mar Tirreno, Mar Ionio,
Mar Adriatico, Mar Egeo, Mar Nero.
Mar Adriatico: data la piccola profondità di questo bacino, l'esiguo volume
d'acqua contenuto subisce fortissime variazioni termiche, potendo oscillare,
in media, da 6 gradi in febbraio a 26 gradi in agosto.
Ricordiamo il Mar Nero. Trattasi di un mare profondamente anomalo, sia dal
punto di vista termico sia dal punto di vista salino. Contrariamente
all'Adriatico, che comunica largamente col bacino principale attraverso il
solco largo e profondo costituito dalle Bocche d'Otranto, il Mar Nero è un
bacino quasi indipendente. La comunicazione col resto del Mediterraneo avviene
infatti soltanto tramite gli angusti corridoi del Bosforo e dei Dardanelli,
con il passaggio del Mar di Marmara (abbastanza profondo, questo, poichè
supera i 1000 metri). Anticamente il Mar Nero era separato dal Mediterraneo e
conteneva acqua dolce.
Sopra lo stretto che separa l'Europa dall'Asia, e cioè il Mar Egeo dal Mar
Nero, cadde la mitica Elle, del gruppo leggendario degli argonauti: qui
cadendo, Elle celebrò le sue nozze con il dio marino Poseidone, e da allora
quel tratto di mare si chiamò «mare di Elle», vale a dire Ellesponto.
E qui - ricordiamo anche questo - Serse, re dei persiani, volle dare una prova
di forza: fece costruire sul braccio di mare che separava l'Europa dall'Asia
un lungo ponte di barche in modo da farvi passare l'intero esercito senza
ricorrere alle navi ... Così racconta Erodoto. Un fortunale, abbattutosi
improvvisamente sul mare, gettò lo sconquasso sul lungo ponte: impossibile
attraversare. Non appena Serse venne a conoscenza dell'accaduto, montò su
tutte le furie; chiamò i suoi generali e ordinò loro quanto segue: che le
acque insolenti di quel mare fossero punite con trecento colpi di sferza,
quindi che venisse calato un paio di ceppi e le acque fossero segnate col
marchio dell'infamia. Era la prima volta, e indubbiamente resterà l'ultima,
che un mare veniva così stranamente e severamente punito. Erodoto racconta che
gli esecutori, dopo aver fatto quanto comandato dal loro re, pronunciarono il
seguente anatema: «O onda amara, il padrone ti infligge questo castigo perchè,
senza aver ricevuto da lui nessun male, gli hai recato grave offesa; il re
comunque, sappilo, ti attraverserà sia che tu lo voglia sia che tu non lo
voglia ». In quanto all'architetto: gli fu subito tagliata la testa. Il ponte
di barche fu ricostruito, e l'ElIesponto fu attraversato. Ricordiamo, ai
margini della scena, quest'altro episodio: mentre l'esercito sfilava e tutto
il mare formicolava di navi, Serse, alla vista di quello spettacolo grandioso,
prima si rallegrò della sua potenza, poi si mise a piangere. «Perchè piangi?»
gli chiese suo zio Artabano. «Una gran pena mi ha colto», rispose il re, «al
pensiero di come è breve la vita umana, se di tutti quegli uomini che vediamo
laggiù, non uno sarà più vivo fra cento anni.»
Anche Giasone, con i suoi argonauti, aveva attraversato l'ElIesponto, ma da
sud a nord, proveniente da Lemno, isola occupata da sole donne che avevano
ucciso tutti i mariti e accolto gli argonauti, subito sposando li e amandoli.
Il Mediterraneo, fin dall'antichità, è stato solcato da tutte le navi dei
popoli rivieraschi: navi greche, cartaginesi, fenicie, romane. Certamente i
fenici furono il primo popolo ad avventurarsi sulle acque di questo mare.
Prima di loro non è da escludere che gli antichi egizi ani abbiano esplorato
in tutti i sensi il Mediterraneo. Nei geroglifici predinastici dell'Egitto si
vedono grandi barche con molti remi; da reperti archeologici si desume che il
popolo dei Faraoni ha costruito navi per viaggiare sul mare in cerca di ferro,
di piombo e d'argento. Siamo probabilmente prima del 3000 A.C. Sappiamo che
Seneferu fece costruire 60 grosse navi per una spedizione in Siria, dove
dovevano caricare legno di cedro. Tutto ciò che sappiamo delle prime navi
greche ci viene dalla letteratura e dalla scultura. Greci, Fenici o Egiziani,
è certo che i primi marinai del Mediterraneo si tenevano quasi sempre molto
vicini alla costa e limitavano i loro viaggi alla stagione estiva.
Di tutti i mari, il
Mediterraneo è quello i cui fondali sono più cosparsi di
navi naufragate. Lungo la costa dell'isola di Vulcano, di fronte a Milazzo,
giace, a 75 metri di profondità, una nave romana carica di ceramiche di grande
valore. Chiunque tenti d'impossessarsene - dice un'antica leggenda - muore
maledetto. E i fatti sembrano confermare questa antica credenza: non molto
tempo fa quattro sub hanno perso la vita in immersione, gli ultimi due dopo
una tragica lotta combattuta nel silenzio delle profondità per strapparsi a
vicenda il boccaglio dell'ossigeno.
Nel 2008 nel bacino del
Mar
Mediterraneo è prevista l'istituzione della Federazione dei
Parchi del Mediterraneo.
Di recente è stata rinvenuta una nuova specie di
pesce:il funzino apocrifo
Informazioni sul Mare Mediterraneo e sull' azione erosiva del mare sulle coste, sui mammiferi marini.