Oceano Pacifico: le traversate storiche
Magellano aveva studiato l'itinerario nei minimi particolari, voleva
assicurare il successo alla sua impresa: avrebbe costeggiato le coste
occidentali dell'Africa, le isole Canarie, le isole del Capo Verde; a da qui,
attraversando l'Oceano in direzione obliqua sud-ovest, avrebbe raggiunto le
coste del Brasile, tagliando l'Equatore.
E così fu. Navigò infatti lungo l'Equatore per quasi .:>essanta giorni sotto
piogge torrenziali: « ... Una cosa molto strana da vedere », scriverà il suo
scrivano Pigafetta, «ci sono grandi pesci con denti terribili e un uccello che
non nidifica perchè non ha zampe e la femmina depone le uova sul dorso del
maschio e lì le cova ».
Avvistò la costa brasiliana il 29 novembre 1519, al Capo Sant'Agostino vicino
a Pernambuco. Quattordici giorni dopo gettava le ancore nella baia di Santa
Lucia (l'odierna Rio de Janeiro). All'inizio di febbraio del 1520 la piccola
flotta era davanti all'estuario del Rio della Plata. Qui Magellano cerca il
passaggio verso il Pacifico, ma non lo trova. Il 31 marzo del 1520 ripara a
Porto San Giuliano: siamo sulle coste della Patagonia. I patagoni, con alcuni
dei quali è lecito supporre che Magellano abbia fatto conoscenza, sono gente
di alta statura, abilissimi nel cavalcare; vivono di caccia e di pesca: quando
qualche balena viene a morire sulla costa, fanno festa, essendo
particolarmente ghiotti della carne di questo cetaceo. Dopo una bella
scorpacciata, ne conservano parte sottoterra, e se ne cibano anche dopo tre o
quattro mesi, quando la carne è diventata putrefatta e manda un fetore che
sarebbe per noi insopportabile. Su un punto di questa costa ingrata Magellano
abbandonò un suo ufficiale e un sacerdote: per punizione, essendosi i due
ammutinati.
18 ottobre 1520: ecco finalmente la sospirata apertura:
Capo delle Vergini. Magellano imbocca lo stretto, che poi prenderà il suo
nome, lasciando alla sua sinistra le ultime propaggini meridionali del
continente americano: la Terra del Fuoco.
Terra del Fuoco: una delle regioni più fantastiche del nostro pianeta, cielo
color di cenere, montagne altissime, grigie, un'atmosfera che varia di ora in
ora. L'isola della Desolazione è tutta coperta di neve: grandina, tuona e
lampeggia, poi d'improvviso torna il sereno; gli abitanti si chiamano fuegini:
capelli duri, ispidi, spioventi sul viso sino a coprire gli occhi, faccia
piatta e tonda di color giallo cupo, naso schiacciato tra zigomi assai
pronunciati; vestono, quando vestono, nei modi più strani: pelli e tele
incatramate, spoglie di caccia, regali di forestieri di passaggio, uniformi
gallonate di ufficiali di marina ...
Ma seguiamo Magellano mentre sta attraversando lo stretto: dopo più di un mese
di lenta esplorazione, l'ammiraglio manda una lancia in ricognizione. La barca
parte. Torna tre giorni dopo con la grande notizia: era arrivata a un capo
molto lungo, oltre il quale doveva esserci il mare aperto. Scrive Pigafetta:
«Dalla gioia il Capitano Generale si mise a piangere e dette il nome di 'Capo
deseado' a questo Capo, come cosa da lungo tempo desiderata ».
La sera del 28 novembre 1520 le tre navi entrano nelle acque di una
sconfinata, tranquilla distesa d'acqua: l'Oceano Pacifico. .
Informazioni sul Mare Mediterraneo e sull' azione erosiva del mare sulle coste, sui mammiferi marini.